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Con la sola dizione di UOVO ci si riferisce a quello di gallina. Se di altra provenienza deve seguire la dizione anche la specie di appartenenza. L'uovo ha un alto valore nutritivo e viene digerito in tempi diversi a seconda del tipo di cottura (ad esempio alla coque impiega 1:45' mentre sodo o in frittata impiega 3 ore). La composizione alimentare (guscio escluso perché non edibile) è la seguente:
|
ALBUME |
TUORLO |
ACQUA |
86,6% |
50,9% |
PROTEINE |
11,6% |
16,2% |
GRASSI |
0,2% |
31,75% |
altro |
1,6% |
1,15% |
La freschezza di un uovo va dai 4-5 giorni in estate a 10-12 giorni in inverno se conservato a temperatura ambiente. La freschezza si può valutare a guscio intatto immergendolo in una soluzione di acqua(90%) e sale(10%): se va a fondo è fresco. Una volta rotto il guscio l'uovo si può ritenere fresco se il tuorlo risulta con forma globosa e l'albume si presenta fluido all'esterno e compatto verso l'interno. La classificazione merceologica è prevista in base alla qualità
ma anche in base al peso
Al di là della classificazione merceologica, l'uovo che ci interessa è quello che dà caratteristiche organolettiche che dobbiamo valutare. Un ruolo ancora più importante lo giocano le componenti che si abbinano all'uovo, in quanto raramente si associa un vino ad un uovo nudo e crudo (ad esempio l'uovo all'ostrica è condito con il limone che con la sua forte componente acida ne esclude di fatto l'abbinamento).
Le sensazioni che riscontriamo nell'uovo e nelle preparazioni in cui l'uovo è la base sono il grasso e la tendenza dolce, senza fare distinzione tra tuorlo e albume. C'è nell'uovo una lieve aromaticità che però scompare in confronto agli aromi che si abbinano.
Alla fine dell'Ottocento Napoli era la regina della pizza, che veniva condita soltanto con aglio e olio. Nel 1889 la regina Margherita voleva assaggiarla ma, non potendo recarsi in pizzeria per ragioni di rango, chiese che venissero a prepararla alla reggia di Capodimonte. La richiesta fu indirizzata alla pizzeria Brandi. L'incarico fu dato a don Raffaele Esposito, il più famoso pizzaiolo dell'epoca, il quale realizzò una pizza come simbolo del tricolore (rosso = pomodoro; bianco = mozzarella; verde = basilico), modificando la tradizionale ricetta della pizza alla marinara; la chiamò margherita in omore della sovrana.
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a Roma Nord, nel cuore del Fleming
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