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Si lessano in acqua calda (o partendo da acqua fredda) carni, verdure, pasta riso, uova a 85-95°C. Gli alimenti si impoveriscono perché cedono le sostanze idrosolubili.
Si cuoce a temperatura > 100°C con tempi più brevi e minore perdita di sostanze.
Si porta l'acqua ad ebollizione e si cuociono gli alimenti su appositi cestelli forati. Ideali per alimenti con fibre sfaldabili come carne, verdure, pesce.
Cottura a fuoco lento in umido con poco liquido aromatizzato nel caso delle carni, senza acqua e con poco grasso nel caso delle verdure
Cottura lenta ideale per creme, salse e soufflé. Si sfrutta l'intercapedine tra due recipienti, dove quello inferiore contiene acqua mentre quello superiore cuoce l'alimento
Cottura nel grasso che ricopre interamente l'alimento
Cottura nel grasso che ricopre il fondo del tegame ma non l'alimento
Cottura con il grasso già contenuto nell'alimento
Circolazione di aria calda 120-350°C intorno all'alimento (es.: forno, spiedo, griglia, tegame)
Prevede due sistemi di cottura. Es: la brasatura prevede prima la rosolatura e poi la cottura in umido
L'alimento viene avvolto in un involucro di carta da forno o alluminio e cotto sulla brace oppure in forno senza perdita di succhi e con notevole concentrazione di sapori. Utile per riso, pesce, pasta, verdure, piccole carni
Si sottopone l'alimento ad onde magnetiche che inducono le molecole di acqua ad una vibrazione che provoca calore. La cottura è rapida, conferisce sapidità e non disperde liquidi ma allo stesso tempo non provoca colorazione né formazione di crosta.
Il termine "stufare" deriva da stufa, un antico strumento di cottura: la carne veniva posta in un recipiente chiuso, sul piano della stufa da riscaldamento, o in un angolo della cucina economica. Questa tecnica era caratterizzata da una cottura molto lunga a temperatura inferiore ai 100°C.
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a Roma Nord, nel cuore del Fleming
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