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La peculiarita della Salsiccia di Monte S.Biagio e l'essere preparata con le parti piu pregiate del maiale (prosciutto, lombo, capocollo, pancetta, ecc) e nell'utilizzo del coriandolo, il cui uso risale al periodo dei Saraceni nella regione.
Le carni provengono dal macello di suini bianchi, ritenute non a torto anche le migliori, e suini neri tipo il Lepino e il Casertano.
Secondo quanto viene stabilito dal disciplinare dei produttori associati per ottenere la piu che meritata DOP (purtroppo ancora non assegnata), la produzione deve avvenire rispettando alcune regole fondamentali. La carne costituita dalle parti piu nobili del maiale deve essere tagliata a cubetti a cui vanno aggiunti seguendo quest'ordine: 0.5-1% di coriandolo, 0.8-0.15% di peperoncino piccante locale, 0.16-0.30% di peperone rosso del tipo dolce, 1.8-2% di sale, 0.5% di vino Moscato di Terracina.
L'impasto viene lasciato macerare 24 ore in contenitori di legno, le maielle, in modo tale che si attivi la fermentazione che e importante per determinarne il sapore caratteristico. Trascorso il tempo si procede all'insaccatura nei budelli naturali di maiale e si ottengono i tre tipi di salsiccia: fresca, barzotta e stagionata.Il prodotto fresco e ottimo cucinato alla griglia o in padella accompagnato dalle verdure tipo i broccoli o con i fagioli cotti al coccio con le cotiche.
La salsiccia essiccata si accompagna magnificamente con gli altri salumi ed e perfetta con le tavolozze di formaggi.
Personalmente io preferisco quella sotto sugna con cui preparo un ottimo ragu per i bucatini.
Per rilanciare questo piccolo grande tesoro della tradizione enogastronomica del Lazio, da alcuni anni, la terza domenica di febbraio, si svolge la "Sagra della Salsiccia di S. Biagio".
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a Roma Nord, nel cuore del Fleming
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