Olio extravergine di oliva Terra d'Otranto
L’olio extravergine di oliva Terre d’Otranto presenta un’acidità massima de...
Le origini della ricotta romana sono antichissime e riferimenti storici risalgono a Marco Porzio Catone che raccolse le norme che regolavano la pastorizia nella Roma repubblicana dove il latte di pecora aveva tre destinazioni: religiosa, come bevanda e la trasformazione in formaggi con l'uso residuo del siero per ottenere appunto la ricotta.
Il disciplinare di produzione prevede che il siero debba essere ottenuto da latte intero di pecora proveniente dal territorio della regione Lazio e le operazioni di lavorazione, trasformazione e condizionamento dello stesso in ricotta romana devono avvenire nel solo territorio della regione Lazio.
La Ricotta Romana DOP è identificabile dal logo che contiene una testa di ovino e le scritte "ricotta" in giallo e "romana" in rosso.
La Denominazione di Origine Protetta è stata riconosciuta il 13 maggio 2005.
COMITATO PROMOTORE DELLA DENOMINAZIONE DI ORIGINE PROTETTA RICOTTA ROMANA
VIA RAFFAELE PIRIA, 6
Tel. 06/4073090
Zone di produzione: L'intero territorio amministrativo della Regione Lazio.
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a Roma Nord, nel cuore del Fleming
18.30 - 20.300
Classificazione:
Viene prodotta principalmente nell'Agro Romano nel periodo compreso tra novembre e giugno. Le razze ovine da cui deriva il latte intero sono Sarda, Siciliana e Comisana alimentate per il 10% con foraggio e per il 90% in pascolo. La lavorazione prevede la pastorizzazione ad una temperatura tra i 63 e i 68 gradi, successivamente viene aggiunto il caglio e cuoce a 45 gradi. Importante e' la salatura che avviene a mano per 90 giorni, il tempo della maturazione. La stagionatura va da 10 mesi ad un anno.
La ricotta romana viene confezionata in cestelli tronco-conici di vimini, di plastica o di metallo con capacità massima di due chili, oppure avvolta in carta pergamena o sottovuoto.
DOP = Denominazione di origine Protetta
IGP = Indicazione Geografica Protetta
STG = Specialità Tradizionale Garantita
Descrizioni ed informazioni tratte da Slowfood, Qualivita, Agraria.org