saraceno della Valtellina
Furmentùn, fraina o farina negra: sono solo alcuni dei nomi con i quali si definisce in diale...
Poche lenticchie possono vantare un passato documentato così illustre e documentato: a Onano, in provincia di Viterbo, le lenticchie si coltivano da secoli e già in passato erano preziose e molto ricercate. Uno Statuto del 1561 tratto da “Ordini, statuti, leggi municipali della comunità e popolo di Onano” prescrive sanzioni per chi è sorpreso a danneggiare o a rubare leguminose. Ancora nel Seicento, e poi nel secolo scorso, tracce documentarie ne attestano la vendita e il consumo niente meno che alla corte papale. All’inizio del Novecento una intraprendente ditta onaniese, la “Alfonsi Alfonso”, le presenta in varie esposizioni internazionali: a Roma e Buenos Aires nel 1910, a Londra e infine a Parigi nel 1911, in occasione della III Esposizione Internazionale del Progresso Moderno. Insomma, le lenticchie di Onano riscuotono riconoscimenti un po’ ovunque. Poi, la fine degli anni Sessanta segna la quasi totale scomparsa, perlomeno della varietà più antica, quella più grande e colorata, oltre che di maggior pregio. Le ragioni sono varie e, tra queste, l’uso indiscriminato dei concimi chimici azotati, che compromette la formazione dei piccoli frutti, e l’avvento di colture più redditizie e di più sicuro raccolto, come la patata. Oggi la lenticchia di Onano è coltivata negli orti famigliari e un produttore biologico, dopo una ricerca tenace presso le famiglie del posto dei semi della varietà più antica, sta cercando di riportarla sul mercato.
Tonda e saporitissima, di colore marrone chiaro con sfumature che vanno dal piombo scuro al cinereo rosato, al verdastro, marmorizzata in superficie, la lenticchia “dei papi” cresce bene nei terreni vulcanici, sabbiosi e leggeri di Onano, ideali per i legumi. L’obiettivo del Presidio è incrementare la coltivazione della lenticchia a seme grande, data la disponibilità di terreni potenzialmente vocati ma attualmente dedicati ad altre colture.
Presidio sostenuto da
Apabiol
Responsabile del Presidio
Marco Camilli, tel. 0763 78018 - 328 4187301 - marco.camilli@coldiretti.it
Zone di produzione: Comune di Onano (provincia di Viterbo).
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a Roma Nord, nel cuore del Fleming
18.30 - 20.300
Classificazione:
La buccia è quasi inesistente e la pasta vellutata, fine e cremosa, con aromi che vanno dal fieno alla camomilla. Dolcissima e delicata, la lenticchia di Onano è ottima nelle minestre o nelle zuppe, con i quadrucci all’uovo, come semplice contorno con un soffritto di guanciale, aglio, carota, sedano e un poco di pomodoro, oppure in umido nei piatti a base di selvaggina, in particolare con la starna.
DOP = Denominazione di origine Protetta
IGP = Indicazione Geografica Protetta
STG = Specialità Tradizionale Garantita
Descrizioni ed informazioni tratte da Slowfood, Qualivita, Agraria.org