Pistacchio di Bronte
Questa varietà di pistacchio cresce sui terreni accidentati di Bronte e in nessun altra parte...
Giorgio Gallesio nella sua "Pomona italiana" indica il termine "missimin" come sinonimo dialettale per la cultivar Alessandrina Lucente, che afferma essere "la regina delle Albicocche". "Essa offre due varietà che non si distinguono quasi fra di loro che per l'epoca della loro maturità: La Varietà tardiva è quella che si trova in certa abbondanza nel Littorale Ligustico, ove prospera assai anche in aperta campagna. La Precoce invece non si trova quasi che nel Savonese. Situata all'imboccatura di una delle gole più basse dell'Appenino, e nel centro del Golfo Ligustico, Savona provvede di frutti i mercati di Torino e di Genova". La coltivazione dell'albicocco tigrato a Civezza risale almeno al XIX secolo, anche se non ci sono dati precisi ma si conoscono solo notizie e aneddoti tramandati oralmente che risalgono a quel periodo. Sicuramente, nell'immediato dopoguerra e nei decenni successivi, l'albicocca tigrata si coltivava nell'area cosiddetta delle "terre bianche", con buon profitto, commercializzando il prodotto come primizia sulla piazza di Sanremo per raggiungere poi anche i mercati di Milano e Torino.
Il "
Miscimì
n"
è
una cultivar di albicocco presente sul territorio da almeno un secolo. La sua coltivazione non necessita di particolari accorgimenti. L'unica specializzazione è
data dalla tecnica dell'innesto, preferibilmente su pesco o su susino. Essendosi adattato perfettamente alle caratteristiche pedoclimatiche della zona, si caratterizza, come tutti gli ecotipi locali, da un buon grado di rusticità
, tanto da non essere necessari trattamenti antiparassitari per contrastare le malattie. La concimazione organo-minerale viene fatta in un'unica soluzione, nel periodo invernale, così
come la potatura.
Zone di produzione: Civezza (Imperia)
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a Roma Nord, nel cuore del Fleming
18.30 - 20.300
Classificazione:
Dalla forma sferica, il miscimìn presenta l'epidermide di colore giallo arancio con macchie scure rossastre, tanto da definirlo tigrato. La polpa, dal sapore lievemente acidulo, è particolarmente ricca di vitamina A, con un buon contenuto di calcio e di potassio. Le dimensioni, maggiori rispetto alle varietà più comuni, raggiungono i 6-7 cm di diametro.
DOP = Denominazione di origine Protetta
IGP = Indicazione Geografica Protetta
STG = Specialità Tradizionale Garantita
Descrizioni ed informazioni tratte da Slowfood, Qualivita, Agraria.org