VITIGNI AUTOCTONI ED ALLOCTONI

Bourgnin

Cenni storici e caratteristiche del vitigno

PIEMONTE

i vitigni autoctoni

Nebbiolo o Nebbiolo di Dronero (Monregalese, Bassa Val Maira, Colline Saluzzesi), Neretto (Neiret, nel Pinerolese), Brunetta e Scarlattin (in Val di Susa), Brachet (nel Canavese), Chatus (in Ardèche e Isère, Francia). Il Nebbiolo pairolè o semplicemente Pairolè (o Pirolè) è una mutazione del Bourgnin caratterizzata da una scarsa pruinosità della buccia dell'acino, tanto da risultare nero come il fondo del paiolo annerito dal fumo (da cui pairolè).
E' probabile che il Bourgnin fosse un tempo alquanto diffuso, perchè lo si trova ancora in tutto l'arco alpino piemontese, dall'area di Mondovì al Canavese, al Biellese e perfino alla Val d'Ossola. Oggi è principalmente coltivato nei dintorni di Dronero e Busca (Bassa Val Maira), sui Colli saluzzesi e nel Pinerolese. Lo Chatus francese, un tempo alquanto coltivato dalla Savoia al Massiccio centrale, e successivamente abbandonato, è stato oggetto di recente reintroduzione nell'Ardèche.

Altre informazioni: E' un vitigno rustico, dal buon vigore, che in certi ambienti colturali può diventare eccessivo a discapito della produttività. In condizioni normali, però, la fertilità è buona o media, anche sulle gemme basali del capo a frutto. I germogli hanno un portamento eretto, con internodi di media lunghezza: le femminelle sono ben sviluppate ma poco produttive. L'uva, resistente alla muffa, ma talora un po' soggetta al seccume, è ricca di estratto e colore e presenta parametri analitici particolari per il quadro acido: pur con un'acidità titolabile non elevatissima, ha sempre un pH costantemente basso. Lo Chatus, che corrisponde ampelograficamente al Bourgnin, è considerato il tipico vitigno dei suoli scistosi ed acidi di molte aree collinari e montane: in Francia è stato oggetto negli ultimi anni di un programma di studio delle potenzialità enologiche e di rivalutazione.
In Piemonte il Bourgnin viene vinificato raramente in purezza: le sue uve servono a conferire corpo e struttura agli uvaggi locali costituiti principalmente da Barbera e Neretta cuneese nel Cuneese, cui si aggiungono la Plassa e altri vitigni locali nel Pinerolese, sostituiti però nella zona del Ramìe da Avanà, Lambrusca vittona e, in minor misura, Avarengo.


E' possibile eseguire anche una ricerca in ordine alfabetico se non si è sicuri dell'origine di un vitigno in prticolare, oppure utilizzare questo modulo per inserire la parte iniziale del nome:

Le informazioni sulle origini e caratteristiche dei vitigni sono state tratte dalle seguenti fonti:

  • AA.VV. - I vigneti d'Italia, Edizioni Barzanti 1990
  • AA.VV. - Enciclopedia dei vini italiani, Arnoldo MOndadori Editore, Milano 1998
  • AA.VV. - Il vino italiano, Edizioni Associazione Italiana SOmmeliers, Milano 2002
  • Vino in rete - www.vinoinrete.it
  • Lavinum - www.lavinium.com

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