Caratteristiche e dettagli

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Fino da tempi molto remoti, probabilmente già in epoca romana, il castagno ha svolto un ruolo fondamentale nella vita della popolazione del territorio capresano, non solo come consistente fonte alimentare, ma anche come materiale per costruzione di attrezzi, mobili, travature di sostegno, vasi vinari. Precisi riferimenti alla castanicoltura si trovano già in documenti di archivio dell'undicesimo secolo. La varietà nettamente prevalente è il "Marrone", i cui frutti sono caratterizzati da colore avana più o meno intenso, con striature marroni, talora leggermente rilevate in prossimità dell'ilo. I frutti, da uno a tre per riccio, sono di forma tendenzialmente ellittica - arrotondata o quadrangolare nel frutto centrale, e con ventre piatto e dorso convesso, quelli laterali.
La gestione del suolo è sostanzialmente basata sulla eliminazione della vegetazione spontanea erbacea e di quella arbustiva, con lo scopo principale di predisporre la superficie del suolo alla raccolta dei frutti. La raccolta è eseguita per raccattatura da terra sia delle castagne, sia dei ricci chiusi o parzialmente aperti, che vengono riuniti in mucchi ("pegliai") i quali, terminata la cascola naturale, sono "battuti" mediante un grosso rastrello di legno ("rigio") che serve anche a separare le castagne dai ricci ("peglie"). I frutti raccolti sono sottoposti ad una accurata cernita (localmente si dice "cappare" le castagne ), per eliminare i frutti lesionati da insetti, screpolati o internamente più o meno vuoti (" gonghi" e " grifati"), suddividendo le castagne in due categorie di pezzatura, la più grossa destinata al commercio per il consumo fresco e la più piccola in genere per l'essiccazione. I frutti destinati al consumo familiare del produttore vengono, di solito, sottoposti a "curatura", mediante immersione per 8-10 giorni in acqua, che viene ricambiata 2-3 volte. Tale trattamento consente di conservare le castagne per alcuni mesi.

Comitato promotore per il riconoscimento della DOP Marrone di Caprese Michelangelo

C/o loc. Manzi, 180/b
52033 - Caprese Michelangelo (AR)
Tel: +39 0575 791114 - Fax: +39 0575 730510

Zone di produzione:  L'area geografica di produzione, di essiccazione e condizionamento del Marrone di Caprese Michelangelo e' rappresentata dal territorio di seguito descritto: comune di Caprese Michelangelo intero territorio amministrativo; comune di Anghiari la parte nord del territorio a partire dall'incrocio del confine amministrativo di Caprese Michelangelo delimitato dalla strada provinciale n. 57 Catenaia e fino all'inizio del confine con il comune di Subbiano.

Classificazione: 

Il marrone di Caprese Michelangelo ha pezzatura medio-grande (70-85 frutti/Kg), ed è caratterizzato da una particolare profumazione e da un sapore molto dolce. Date le sue caratterisitche organolettiche, è ottimo arrostito, glassato, pelato e bollito.

DOP = Denominazione di origine Protetta
IGP = Indicazione Geografica Protetta
STG = Specialità Tradizionale Garantita

Descrizioni ed informazioni tratte da Slowfood, Qualivita, Agraria.org

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