CANESTRATO PUGLIESE
Il Canestrato Pugliese deriva il suo nome dai canestri di giunco entro cui lo si fa stagionare per u...
L'olivicoltura nel territorio delle colline pisane ha origini antichissime. Vari documenti attestano che, a partire dal sec. VIII, il territorio delle colline di Pisa era già ampiamente coltivato, ed i vigneti, i frutteti e gli oliveti erano abbastanza consistenti raggiungendo la massima estensione verso la prima metà del sec. XIV.
In un documento del 1052, si fa riferimento al "Moraiolo", quale cultivar maggiormente diffusa, a cui si accompagnavano il "Leccino" e pure il "Frantoio".
L'importanza dell'olivicoltura è testimoniata anche da alcuni contratti agrari, nei quali, a partire dal 1200 in poi, non mancano esempi sull'obbligo, da parte del conduttore, di porre sul terreno un certo numero di "piantoni" d'olivo.
L'importanza dell'olivicoltura nel XV secolo è evidenziata anche dalla presenza dei "fattoi", come allora erano comunemente chiamati i frantoi, i quali fornivano un reddito soddisfacente visto che la maggior parte erano a compartecipazione con capitale di famiglie pisane molto importanti. Il numero dei frantoi andò crescendo sempre più tanto che, alla fine del Cinquecento, erano pari a quasi il doppio di quelli presenti nel territorio nella prima metà dello stesso secolo.
Nel XVI secolo in alcuni statuti delle Comunità ricadenti nel territorio delle colline pisane compaiono anche delle regole volte ad impedire lo sfruttamento dei terreni su cui erano coltivati gli olivi, vista la diffusa pratica di effettuare la coltivazione di piante erbacee nel terreno posto sotto gli alberi. Numerosi sono i testi storici del Settecento e dell'Ottocento che evidenziano l'importanza che l'olivicoltura aveva per il territorio delle colline di Pisa e come questa fosse profondamente radicata nel contesto socio-economico della zona.
A salvaguardia dello stretto legame esistente tra la qualità del prodotto e il suo luogo di origine, tutte le operazioni di produzione, trasformazione ed imbottigliamento dell'olio "Colline di Pisa" devono essere effettuate esclusivamente all'interno dell'areale di produzione.
Comitato Promotore DOP Olio Colline di Pisa
C/o Biblioteca Comunale, Via Gramsci
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Zone di produzione: La zona di produzione dell'olio extravergine di oliva D.O.P. "Colline di Pisa" ricade nella provincia di Pisa e comprende i territori amministrativi dei seguenti Comuni: Capannoli, Casciana Terme, Castelnuovo Val di Cecina, Chianni, Crespina, Lajatico, Lari, Montecatini Val di Cecina, Montopoli in Val d'Arno, Palaia, Peccioli, Pomarance, Ponsacco, Pontedera, San Miniato, Terricciola e Volterra.
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a Roma Nord, nel cuore del Fleming
19:30 - 00:00
Classificazione:
L'olio Colline di Pisa, al consumo, si presenta di colore verde tenue con riflessi gialli, sapore fruttato con lievi note di amaro e piccante; grazie alla sua spiccata personalità e alla sua pienezza di sapore può sposare differenti alimenti e preparazioni sia crude che cotte.
DOP = Denominazione di origine Protetta
IGP = Indicazione Geografica Protetta
STG = Specialità Tradizionale Garantita
Descrizioni ed informazioni tratte da Slowfood, Qualivita, Agraria.org