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Il vitigno Canina nera era coltivato anticamente in Toscana e in Romagna. In Romagna il vitigno Canina Nera viene spesso confuso con il Cagnina (clone del Refosco) e con il Fortana (Uva d’Oro) da cui si differenzia però per la maturazione più precoce e per la tendenza delle foglie ad arrossire in autunno. Nel secolo scorso è stato anche confuso con il Canaiolo nero, presente in Toscana. Il vitigno Canina nera è piuttosto raro, si trova ancora coltivata in pochi filari, per uso familiare, usato per vini per gli amici e la piccola vendita locale. Oggi la Canina nera non si vinifica più in purezza, è più facile trovarla utilizzata con altre uve rosse locali. La principale area di di produzione si limita alla pianura romagnola, in particolare nella provincia di Ravenna. Ancora più rara è la presenza della Canina Nera in Toscana. Nel passato, la Canina nera veniva considerata un vitigno che dava vini di bassa qualità e di scarso interesse, da cui il rischio di estinzione.
Altre informazioni: Il vitigno Canina nera presenta grappoli lunghi e piramidali ed il periodo di maturazione cade tra fine settembre e metà ottobre. I suoi vini hanno buona tannicità ed acidità ed è in definitiva una varietà il cui impiego enologico andrebbe riscoperto. Il colore del vino è rosso rubino chiaro, al naso ha sentori soprattutto fruttati di melograno e frutti rossi, con una nota minerale di terra bagnata. I suoi vini vengono in genere consumati localmente e solo di rado lo si può trovare fuori dalla sua zona di produzione.
E' possibile eseguire anche una ricerca in ordine alfabetico se non si è sicuri dell'origine di un vitigno in prticolare, oppure utilizzare questo modulo per inserire la parte iniziale del nome:
Le informazioni sulle origini e caratteristiche dei vitigni sono state tratte dalle seguenti fonti:
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a Roma Nord, nel cuore del Fleming
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