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Si propende a ritenenrlo originario dei colli astigiani e monferrini anche se ci sono delle supposizioni che sia stato importato da Nizza Marittima.
Del Brachetto sembra che ci siano delle tracce anche in epoca romana. Ne parla Plinio a proposito di un vinum Aquense dolce e aromatico molto apprezzato per i suoi poteri afrodisiaci. Per avere notizie certe su questo vitigno bisogna aspettare il XIX secolo quando, nel 1800, il naturalista Giorgio Gallesio descrive il brachetto come un vitigno diffuso in tutta l'Europa e anche in America. Numerosi sono gli omonimi Brachetti: Brachetto a grappolo grande o Brachettone coltivato nel Roero; Brachetto Migliardi o di Montabone, diffuso tra Acqui e Nizza Monferrato; un terzo Brachetto, sempre a frutto aromatico come i precedenti, sporadicamente presente nei dintorni di Nizza Monferrato; tra i Brachetti non aromatici ricordiamo un Brachèt nel Canavese, un Brachetto valsusino (in realtà Lambrusca di Alessandria).
Altre informazioni: Le uve Brachetto sono la base per produrre vini speciali dolci e aromatici, frizzanti o spumanti, caratterizzati da una nota floreale di rosa; se ne ottengono anche passiti di notevole intensità aromatica.
E' possibile eseguire anche una ricerca in ordine alfabetico se non si è sicuri dell'origine di un vitigno in prticolare, oppure utilizzare questo modulo per inserire la parte iniziale del nome:
Le informazioni sulle origini e caratteristiche dei vitigni sono state tratte dalle seguenti fonti:
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a Roma Nord, nel cuore del Fleming
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